Il
Cuore è uno fra gli organi interni più affascinante e sempre in attività. Non
possiamo però controllarlo volontariamente: questo ci asseconda adattandosi a
tutte le nostre attività senza il nostro intervento volontario e senza
che ci preoccupiamo o ci ricordiamo di attivarlo nella giusta misura.
Anche
i polmoni e la respirazione funzionano autonomamente, ma abbiamo la possibilità
di controllarli!
Questa
semplice osservazione cerchiamo di tenerla ben presente per quanto poi seguirà.
Quando
corriamo, ad esempio, sia il Cuore che la respirazione accelerano per
supportare la maggior richiesta di ossigeno ed elementi nutritivi. Il respiro è
profondo, interessa tutta la capacità polmonare, a volte respiriamo con la
bocca per incamerare più aria. E’ una risposta fisiologica, assolutamente
normale.
Quando
siamo in ansia, invece, il respiro diventa corto, si respira con la parte alta
del torace, quasi in prossimità delle clavicole. Anche questa è una risposta
fisiologica normalissima ad un tale stato psichico.
Se
l’ansia o la depressione vanno oltre arrivando all’attacco di panico sembra
addirittura che non si respiri più, manca l’aria, i polmoni quasi si
bloccano: il respiro ed il cuore hanno risposto correttamente ad uno stato
mentale alterato.
Anche
quando siamo arrabbiati il cuore accelera, ed il respiro diventa veloce e
profondo alimentando la rabbia e l’aggressività.
Ma
se siamo rilassati, tranquilli, o durante il sonno che succede? Il respiro è
Addominale o detto anche Diafframmatico: Si respira lentamente, è solo l’addome
a muoversi, il cuore di conseguenza è calmo con battiti regolari.
Insomma
avete capito benissimo come uno stato mentale, psichico ed emotivo influisca
sulla respirazione e sul battito cardiaco influenzandoli di conseguenza.
La
cosa interessante, e ritorniamo all’osservazione fatta all’inizio che possiamo
controllare il respiro, che regolando adeguatamente la respirazione possiamo
interagire sicuramente con uno stato mentale o emozionale qualsiasi. Il
processo è quindi inverso.
Nello
Yoga viene insegnato (e se non viene insegnato durante le lezioni non si può
dire che si stia praticando lo Yoga !!) il Pranayama.
Il
Prana-Yama significa, con una definizione molto semplice, controllo del respiro
o controllo dell’energia (il Prana appunto).
Il
punto di partenza è imparare bene il respiro diaframmatico o addominale, in
modo che diventi, o torni ad essere, un’abitudine salutare respirare in questo
modo.
Quando
si sente che “sale la rabbia”, o ci si sente in ansia, depressi o addirittura
si è in panico, richiamare una respirazione diaframmatica aiuta a togliere
“carburante” allo stato psichico in corso, risolvendo il problema del momento e
prevenendone altri in futuro. Come sempre bisogna applicarsi, praticare con
disciplina ogni giorno gli esercizi per un risultato sicuro.
Ecco
allora la pratica da effettuare: sdraiati comodamente sul letto prendete
contatto con il vostro respiro naturale, senza cercare di cambiarlo o alterarlo
in alcun modo. Probabilmente se siete rilassati vi accorgerete che sarà solo
l’addome a muoversi: quando inspiro si gonfia leggermente, quando espiro si
sgonfia. Per meglio ascoltare questo movimento appoggiate la mano destra
sull’addome e la sinistra su torace. Noterete che la mano destra si solleva e
si abbassa ad ogni inspiro ed espiro. Mentre la mano sinistra è ferma. Cercate
di prenderne consapevolezza e di memorizzare questo movimento lento
dell’addome. State respirando in modo Diaframmatico naturale. Poi cercate di
prendere più aria, in modo da gonfiare di più i polmoni, ma fate in modo che
sia sempre solo la mono destra sull’addome a muoversi e non la sinistra. Quando
avete finito di espirare contraete un pochino i muscoli addominali per svuotare
completamente i polmoni. Ora state effettuando una respirazione Addominale o
Diaframmatica controllata. Proseguite la pratica per tutto il tempo che avete e
senza sentire disturbi o fastidi vari (inquesto caso sospendere alcuni istanti
e poi riprendere).
Memorizzatela,
fatela vostra, fate in modo che in ogni istante della giornata vi ritroviate a
respirare in questo modo, in particolar modo nei momenti di bisogno (ansietà,
depressione, rabbia ecc) rivolgete l’attenzione al respiro e usate questa
tecnica per sedare ciò che stà iniziando.
Voi potete controllare la vostra psiche, le vostre emozioni, le vostre
paure con il respiro!
Un
mio allievo di Pranayama costretto a viaggiare molto in aereo per lavoro,
chiaramente con una grossa paura della partenza e dell’atterraggio, ha risolto
completamente tramite la tecnica descritta prima. Così pure allievi di Yoga
sono riusciti, seguendo le lezioni, a risolvere o controllare stati d’ansia e
attacchi di panico con il Pranayama. Questa prima fase può anche essere
imparata da soli, ma per andare avanti nel cammino e nella pratica è meglio
affidarsi ad un Maestro che sappia rispettare le vostre esigenze ed i vostri
limiti. Come sempre auguro a tutti: Buona Pratica!
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