martedì 25 marzo 2014

Yoga: LA RESPIRAZIONE ORIENTALE UNIRE L’INTENZIONE AL RESPIRO

Gli orientali hanno sempre accentuato il valore delle respirazioni profonde non solo come un grande aiuto spirituale nella cultura di sé, ma anche quale
valido coadiuvante per la salute e la longevità . Esiste sicuramente una relazione tra arti marziali e respiro e tra respiro
ed energia, il “ki”. Saper respirare significa controllare le proprie emozioni
e paure, mantenendo una mente lucida e pronta; ecco perché oggi molte discipline
dedicano attenzione alla respirazione e la utilizzano per trovare una migliore
sintonia con il proprio corpo.



Il concetto di respirazione ha un significato molto più esteso in Oriente che
non in Occidente, dal momento che comprende non soltanto il processo di riempimento
dei polmoni d’aria e l’espulsione di anidride carbonica e di altri residui, bensì
anche la trasmissione dell’ossigeno e delle sue proprietà a tutti i tessuti del
corpo attraverso il sangue. La parola “ki” che può essere tradotta in “fiato”, include così anche il concetto
di energia vitale, di vitalità e di spirito.


Una corretta respirazione deve essere effettuata con tutto il polmone. Molto spesso invece al giorno d'oggi si utilizza solo una parte dei polmoni,
quella alta. Lasciando inutilizzata la parte più bassa si riduce la ventilazione
e gli effetti benefici della respirazione che sono, come universalmente risaputo,
l'ossigenazione del sangue e quindi di tutto il corpo. Purtroppo la frenetica
vita quotidiana e lo stress inducono ad una respirazione scorretta, appunto quella
che utilizza prevalentemente la parte alta dei polmoni. La respirazione più naturale
è quella che prevede l'utilizzo di tutto il polmone. Per accorgersi della differenza
basta osservare i bambini più piccoli: loro non sono ancora diventate vittime
dello stress e la loro respirazione è quella che gli adulti hanno perduto e devono,
quindi, imparare di nuovo!

Regolare il respiro significa giungere a una respirazione priva di un controllo
consapevole
; nelle arti orientali sono diversi i tipi di respirazione, ma principalmente
se ne possono descrivere tre: la respirazione con le narici , la respirazione con la bocca e le narici e la respirazione addominale.

  • Nella respirazione con le narici la bocca è chiusa e sia l’inspirazione che l’espirazione avvengono attraverso
    il naso. Si ricorre in genere a questa tecnica quando si ha l’obiettivo di calmare
    la mente. È una respirazione docile e lenta.
  • Nella respirazione con le narici e la bocca , la bocca rimane chiusa durante l’inspirazione e l’aria entra attraverso il
    naso, mentre nell’espirazione esce dalla bocca. Si ricorre a questo metodo durante
    il rafforzamento del tan-t’ien, punto situato nel ventre, due o tre centimetri
    sotto l'ombelico, che corrisponde al baricentro del corpo umano.
  • La respirazione addominale è quella più profonda e l’intero tronco del corpo ne è coinvolto. Essa richiede
    un’intensa attività del diaframma. Gli organi interni devono, inoltre, essere
    sufficientemente flessibili per non ostacolare il diaframma quando esercita una
    forte pressione per spingere l’aria nell’addome. Questa forma di respirazione
    dovrebbe essere naturale e non richiedere sforzo. Nelle fasi iniziali, il praticante
    può focalizzare il movimento del respiro, a volte contando le inspirazioni e le
    espirazioni, altre volte concentrandosi semplicemente su di esse.
L’aspetto essenziale di una corretta tecnica di respirazione, che deve essere
assolutamente compreso da ogni principiante, è che l’aria inalata va spinta non soltanto fino ai polmoni, bensì giù nell’addome. Tutti i più avanzati metodi per far circolare il “ki” e immagazzinare l’energia
purificata richiedono l’abilità di concentrare il respiro nella regione addominale
bassa, abilità che può essere sviluppata con specifici esercizi e con la meditazione.
Gli occidentali provano difficoltà a guidare il respiro fino al ventre; ciò è
dovuto all’abitudine ad inalare profondamente allargando il torace: questo fa
sì che l’aria si fermi all’altezza dei polmoni. Per aiutare a superare questo
problema ci sono diversi modi atti a promuovere la respirazione profonda e a indirizzare
l’aria inspirata dal torace all’addome.

Benefici generali della respirazione yoga
La respirazione Pranayama dello yoga è di grande beneficio generale. Il sangue
viene reso più ricco di ossigeno, non tanto nel momento preciso dell’applicazione
della tecnica, quanto durante tutta la giornata, poiché la respirazione normale
viene stimolata e resa più proficua per un periodo di circa 24 ore. Il sangue
risulta migliorato in qualità e quantità, nutre più adeguatamente l’intero organismo,
specialmente il cervello, la spina dorsale, nervi relativi e quelli spinali, con
notevole vantaggio di tutto il corpo che viene mantenuto sano, forte e giovane.
L’eccezionale influenza della respirazione yoga sul sistema nervoso ed endocrino
– le respirazioni lente e profonde è noto hanno un effetto sedativo – creano l’armonia
necessaria alla salute. È stato osservato che più le respirazioni controllate
sono lente e più facilitano l’acume, la visione e la creazione della mente ed
eliminano con la pratica la tendenza all’agitazione psichica.


Una pratica utilizza i palmi delle mani per guidare il respiro. Innanzitutto si pongono i palmi all’altezza dell’addome sopra l’ombelico, a
mo’ di coperchio. Mentre si espira dalla bocca, premere con le mani per aiutare
l’addome a contrarsi e ad espellere l’aria. Inspirando per il naso, invece, cedere
la pressione gradualmente e costantemente. Ripetere per alcune volte, abbassare
la posizione delle mani fino al momento in cui si collocheranno direttamente sopra
al “mare del respiro”, l’addome. Con la pratica il respiro verrà indirizzato automaticamente,
anche se il successo di questo metodo dipende in buona parte dalla condizione
e dall’atteggiamento del corpo: occorrerà essere sereni nello spirito e con i
muscoli rilassati. Allo scopo è bene indossare abiti larghi, slacciare la cintura
in modo da lasciar libera la circolazione sanguigna nell’addome e sdraiarsi a
faccia in su, mantenendo il corpo, il collo e la spina dorsale allineati e dritti.
Sia l’inalazione che l’esalazione vanno compiute lentamente, gradualmente e costantemente,
senza produrre suoni nel naso o nella gola. All’inizio è consigliabile praticare
questa forma di respirazione al mattino presto appena svegliati o la sera prima
di coricarsi. Con la pratica si potrà eseguire questo esercizio anche seduti o
in piedi fino alla facile esecuzione dovunque e in qualsiasi forma. Dopo un certo
periodo di addestramento regolare, verrà raggiunto uno stadio più avanzato, nel
quale l’addome proverà una sensazione di calore come risultato della potente energia
che vi si accumula. A questo punto, mediante una corretta disciplina, sarà possibile
immagazzinare questa energia vitale e sospingerla in ogni parte del corpo, dalla
mente alla punta delle dita o al centro delle piante dei piedi (conosciute ai
taoisti come le “cavità della sorgente rigogliosa”) e di nuovo indietro sino al
“mare del respiro”

Il ciclo ricorrente di questo flusso di energia vitale attraverso il corpo è di enorme valore per il conseguimento degli obiettivi di salute e longevità.

Dirigere il respiro
Il flusso del respiro viene guidato nel corpo, iniziando con una respirazione lenta o veloce, e concentrandosi poi sul processo di inspirazione e di espirazione. Il controllo non è mai forzato: è l’intenzione che avvia il movimento e la respirazione si fa naturale. Il metodo iniziale consiste nel divenire consapevoli della respirazione contando il numero di inspirazioni e di espirazioni mentre il processo è in atto. In genere si ricorre a questa tecnica per arrestare il flusso selvaggio dei pensieri o per allontanare la mente dagli avvenimenti dalla realtà esterna.
La forma più perfezionata di controllo del respiro è lasciare che l’intenzione guidi la respirazione, metodo conosciuto come tao-yin (letteralmente guidare e dirigere). Quando la mente è svuotata dai pensieri, la vera intenzione emerge. Una volta che l’intenzione si è raggiunta, il controllo cosciente scompare e il movimento della respirazione segue i canali aperti del sistema circolatorio e scorre naturalmente nel corpo.
Fonti tratte da:

  • Carlo Patrian, Yoga, Sperling & Kupfer
  • Da Liu, Tao della salute e della longevità, SIAD
  • Eva Wong, Il grande libro del Tao, Oscar Mondadori
  • La respirazione diaframmatica e la postura, scuola di canto di Lorena Scaccia
A cura di Lidia Katia C. Manzo
Yoga: la respirazione | Benessere.com

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