lunedì 2 luglio 2012

Cenni sul Pranayama



Pranayama vuole indicare diversi aspetti della respirazione: può significare allungare il respiro, allungare la fase di apnea o dispnea, sapere gestire meglio il Prana tramite la respirazione ecc.
In ogni caso respirare bene significa stare bene, stare sempre meglio ed imparare a gestire i propri stati d’animo con consapevolezza grazie al respiro.
Respirare è un atto spontaneo, ma volendo, lo si può controllare. Esso è in stretta relazione agli stati d’animo: quando siamo arrabbiati respiriamo con la parte alta del torace, alimentando la rabbia ed il risentimento; quando siamo depressi ci sembra che il respiro sia bloccato; quando siamo rilassati o durante il sonno il respiro diventa diafframmatico o addominale.
E’ facile quindi capire che controllando volontariamente le fasi respiratorie possiamo modificare anche le nostre emozioni riportando equilibrio e serenità.
Una buona respirazione viene effettuata con il naso. Il naso serve infatti a filtrare l’aria, eliminando e trattenendo batteri e polvere, umidificarla e riscaldarla perché non arrechi danno alle sensibili mucose della laringe, faringe e tutto il tratto bronco-polmonare. Respirando con la bocca si è esposti maggiormente a patologie a carico dell’apparato respiratorio.
Cosa succede quando avete il naso tappato per il raffreddore? Respirate con la bocca, ma, pur inspirando una grande quantità di ossigeno, vi sembra che manchi l’aria. Questo perché il naso serve ad assimilare anche il Prana che ci circonda, portandolo al corpo intero. Dalla bocca si assimila invece il Prana del Cibo e non quello dell’aria.
Respirare quindi dal naso con una respirazione addominale ci rende forti, calmi e sereni. La respirazione viene insegnata durante le lezioni settimanali in aula o durante i corsi specifici di Pranayama, poiché tutti gli scritti o descrizioni possibili non potrebbero trasmettere esperienze puramente pratiche.
Ma è bene sapere che una corretta respirazione inizia con una buona Espirazione, eliminando tutta l’aria congesta che ristagna nei polmoni, si permette ad aria nuova di ossigenare e ricaricare di Prana tutto l’organismo.
  

Le fasi del respiro


Avremo quindi che: 
Inspirazione                              Puraka
Ritenzione a polmoni pieni                  Antaranga Kumbhaka
Espirazione                              Rehaka
Ritenzione a polmoni vuoti                  Bairanga Kumbhaka 
Esiste poi il Kevala Kumbhaka che corrisponde alla ritenzione del respiro in modo spontaneo. 
Imparando a controllare queste quattro fasi in svariati modi e tecniche, si ottiene il controllo della respirazione. E’ un processo molto lungo da effettuare sotto il controllo di un Maestro, ma rappresenta la Base dello Yoga e la svolta verso obbiettivi sempre più spirituali.
Om Shanti.   Swami Dhyan Nirman









http://www.ilpiccoloamrit.it/pillole/2008-9.htm

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